La Val di Fassa come altre volte ho scritto in questo blog ha per me un legame affettivo veramente particolare , è qui infatti che con la famiglia ho fatto i primi sentieri e sono arrivato ai primi rifugi alpini, ho preso i primi temporali e le prime gelate alle mani ( ricordo bene la discesa dal Demetz in forcella Sassolungo , ( Emozione 38 del blog ) , con un vento gelido e noi con un misero k-way a battere le mani per scaldarle , in luglio ).
Erano i MITICI anni ’90 e la Val di Fassa era ancora un luogo dove in estate si poteva godere di silenzio e tranquillità in pieno agosto, cose che ora sono impensabili. Ma come si può immaginare il fascino di queste guglie e pareti bellissime , non è andato a scomparire….anzi…questo meraviglioso mondo lo si può ritrovare nella sua unicità solamente salendo in periodi non battuti dalla massa… E’ IL CLASSICO FUORI STAGIONE, SNOBBATO DA MOLTI…A TORTO !
L’obiettivo di Emozione 40 è la fantastica via Piaz alla Torre Delago, una delle 3 torri del Vajolet , è una via classificata tra le più ripetute in assoluto delle dolomiti , una via che viene salita da Tita Piaz ( soprannome: il diavolo delle dolomiti.…un nome un programma ) nel 1911 , si… proprio più di 100 anni fa, una linea incredibile conesposizione ( il 2° tiro veramente da pelo sullo stomaco ) e una vetta che per panorama è qualcosa di impareggiabile.
La via non è lunga, e non difficile , ma è molto “unta” termine tecnico tra i climbers per dire che è molto levigata dai passaggi delle migliaia di cordate passate in un secolo di ascensioni.
Io e Rick partiamo quindi mercoledì sera finito lavoro alla volta di Pera di Fassa con il furgone, ci aspetta una notte in sacco a pelo alla partenza dei pullmini che portano al rif. Gardeccia, arriviamo per le 23:30 , ci facciamo gli immancabili tortellini in brodo e poi tutti a nanna, si dorme o almeno si cerca di riposare in vista del domani.
Giovedì ore 8:00 ci raggiungono Lorenz e Franci in perfetto orario, siamo pronti ,carichi e felici di passare una giornata in quota…la temperatura è rigida, siamo attorno ai 4°c a valle ( 1300 m. ) , ma le torri si trovano tra i 2600 e i 2800 metri, quindi sappiamo già che il freddo sarà intenso…speriamo solo in qualche raggio di sole a scaldarci anche se dubitiamo…
Alle 8 e 20 siamo al Gardeccia, caffè e ulteriore tortino per caricarsi poi salutiamo il gestore che ci chiede ” cosa andate a fare ? e noi…ignari di quello che arriverà dopo e…un pò spavaldi rispondiamo con il sorriso…LA DELAGO ! e lui ” ehhh fresca oggi…li sullo spigolo a nord ” noi : ” ehh già ma proviamo ” ….sempre saggi i montanari penseremo dopo….
…Gardeccia deserto , salendo in pullmino abbiamo incrociato solo Tom Ballard, alpinista ormai di fama mondiale dopo la sua impresa in solitaria invernale nelle Alpi ( le 4 grandi pareti nord in un inverno ) se volete leggere su questo grande ragazzo inglese , googlate su planetmountain , Noi in pullmino lui in bici da corsa sulle rampe sopra Muncion, ( 15 /18 % in salita con zaino pieno compreso di corda e materiale , qualcosa di incredibile ) dopotutto vive in tenda da due anni al camping soal di Pera e tutti i giorni sale a fare vie nuove , molte volte in solitaria………………………….
Partiamo verso il Vajolet e quando solo le 9:15 attacchiamo il ripido canalone verso il Rif.Re Alberto sotto alle torri , che raggiungiamo alle 10:00. Dopo aver sistemato il materiale si dirigiamo all’attacco della via….sono circa le 11:00…siamo pronti…
Facciamo due cordate, io e Rick, Lorenz e Franz, parte rick che arrivando in sosta lamenta l’insensibilità delle mani dal freddo…noi ci guardiamo e ci diciamo…oggi sarà dura…
Parto io arrivo a metà tiro e le mani congelano, tocco la roccia e sembra di avere la mano di ferro…arrivo in sosta e mi sento girare la testa per 5 minuti, che succede ??? il freddo, la salita concitata, le energie…non so…fatto sta che mi riprendo da questa legnata e pian piano…mi ritrovo…lucido nei pensieri e nelle forze… ” qui sarà una lotta ” mi dico e c’è poco da scherzare…mi do un pò di carica, ” ti ho sognata per 20 anni, oggi devo trovare le forze per salirti “.
Rick parte per il secondo tiro, il più esposto che io abbia mai fatto, da un pulpitino si sale a nord dello spigolo su lame di roccia fine e saldissima, su appoggi lisciati si risale la linea verticale , ci sono due chiodi ma nulla di tanto saldo da caderci, quindi apnea e scalata…qui mi ritrovo un ” grande e freddo ” compagno di corda, sale come un cacciabombardiere togliendo la neve dagli appigli, grande testa del Riccardo, che apre la via fino in sosta.
Parto io e quando mi sporgo dall’altra parte mi scappa un bel ” me cojo…i ” che si registra ben bene con la videocamera accesa, io salgo da secondo e logicamente l’impegno psicologico non esiste, calcolo bene appigli e appoggi e scavalco lo spigolo…sono fuori…a riccardo dico : ” oggi non sarei stato in grado di farlo ” ed è vero..comunque vada riesco a raggiungerlo e mettendomi in sicura aspettiamo gli altri che stanno salendo…
Alle 14 circa finalmente Riccardo cammina sulla Cima della torre e facemdomi sicura mi recupera…io arrampico gli ultimi metri per coronare un sogno…finalmente dopo molti anni posso anche io camminare su questa che é un vero e proprio simbolo della MONTAGNA… Dalla sosta vediamo Lorenz che in sosta fa sicura a Francesco…la seconda cordata arriverà in cima poco dopo di noi…siamo in 4 su un metro quadro…la gioia delle congratulazioni…la brezza…il cielo che oramai é diventato sereno a ovest verso Bolzano…e qualche sprazzo di sole…insomma un momento magico…tutto dura pochi secondi…dobbiamo cominciare la discesa…io parto per primo dalla sosta di vetta…35 metri di calata in corda doppia veramente affascinante che porta direttamente all’intaglio tra la torre Stabeler e la Delago…sopra ad un masso incastrato…dove trovo il secondo anello di calata.
Da questo punto si nota la cima delle torri, le forcelle solitamente sono sempre un punto ventoso, e infatti la brezza in questo punto è bella tesa, con le nuvole che passano e si infrangono sulle cime sopra le nostre teste, il sole esce per qualche minuto, i suoi raggi finalmente ci scaldano il corpo, dopotutto per temperature siamo stati veramente sfortunati, molto freddo e quel poco di sole lo prendiamo ben volentieri, tanto…non durerà a lungo….
dal secondo ancoraggio giù in doppia al terzo e via fino alla base della parete, la discesa si rivela divertente e sicura,ultimo spauracchio dei sassi che piombano a alla base delle torri e che ci sfilano sulla sinistra ( forse un gracchio che appoggiandosi a una cengia smuove dei detriti ) .
Sono le 16: 00 siamo finalmente al Rifugio Re Alberto, contenti ma spossati…ci manca ancora una bella discesa per tornare al Gardeccia, il pullmino come ultima corsa parte alle 17 e 30 e non abbiamo tempo da perdere, siamo stanchi e scendere a piedi fino a Pera sarebbe un ulteriore fatica…
Ce la facciamo per un pelo e alle 17 e 15 siamo al rifugio di Partenza pronti per la discesa…e da Pera finalmente a casa ( verso le 21:30 )
Che dire, è stata una giornata entusiasmante quanto estenuante, il freddo le difficoltà fisiche nel fare dell’avvicinamento un vero tour de force per essere all’attacco in tempo, mi ha veramente distrutto…è anche vero che se analizziamo bene cosa voglia dire alpinismo, tutto questo ci entra a mani basse, era quello che volevamo, fare di una salita classica e semplice durante l’estate, una cosa più seria, cercando di assaporare ancora il silenzio di queste vette e scalando in un periodo magari non consono…
SIAMO STATI VERAMENTE RIPAGATI E LE DIFFICOLTA’ HANNO RESO PIU’ VIVA E ACCATTIVANTE L’INTERA GIORNATA…QUESTE GIORNATE FANNO DA COLLANTE TRA LE PERSONE E TEMPRANO ANCHE I RAPPORTI DI STIMA E AMICIZIA…
GRAZIE RAGAZZI !!!! Riccardo, Lorenzo , Francesco
ormai la stagione delle vie di arrampicata volge al termine, finalmente tiro fuori dallo zaino la reflex e le prossime avventure saranno fotografiche, in cerca della luce tersa e spettacolare dell’iverno.
Sono molto contento che il progetto VerticalEmotions sia arrivato al 40esimo articolo, spero ce ne siano molti molti altri…
never stop…keep fighting ! live a wild life !
Andrea