Nell’ultimo periodo mi sono dato con più continuità alla corsa in natura ( trail running ) , per un motivo molto semplice, avendo poche occasioni di andare in montagna l’unico modo per rimanere allenati, almeno dal punto di vista atletico, è affrontare una disciplina aerobica intensa, il fatto poi che il il trail di base abbia come elemento fondamentale il dislivello lo rende uno sport molto adatto a tutte le discipline che si affrontano in quota , a parte l’arrampicata dove logicamente entra in gioco soprattutto il fattore psicologico.
Una domenica mattina libera dagli impegni familiari mi consente di organizzare una corsa/camminata con Gabriele , in vista di una gara di 30 chilometri che correrò di li a breve. La meteo è ottima, suggerisco quindi di provare a “prendere” l’alba da qualche posto spettacolare e allora comincio a cercare qualche bel percorso relativamente vicino a casa e mi imbatto quasi subito sul monte Cengio. Questa elevazione non ha bisogno di molte presentazioni, è molto famosa , e la sua fama la si deve ( come spesso succede in zona della pedemontana veneta ) ai combattimenti avvenuti durante la prima guerra mondiale. Vi rimando a questo proposito la bella pagina dedicata di Magico Veneto , ( cliccate qui ) per leggerne la storia e riflettere sui numeri di morti e dispersi della grande battaglia combattuta su questi versanti cominciata il 15 maggio 1916 con una brutale offensiva dell’esercito Austro Ungarico.
Tornando a noi dopo aver visto qualche video in rete e letto la storia di questa montagna volevo vederne di persona il “museo a cielo aperto” della mulattiera e delle gallerie scavate dai soldati della grande guerra. Il fatto poi che le sua cima sì poteva raggiungere pressoché dalla pianura alimentava in me l’idea di coniugarla ad un allenamento strong di corsa in montagna, cosa aggiungere di più ? la partenza da Padova alle 04:45 di mattina direzione Cogollo del Cengio. 😀 😀 😀
Parcheggiamo di fronte alla chiesa della parrocchia di San Cristoforo…l’aria è bella frizzante…ancora nel buio partiamo in leggera corsa per cercare di scaldarci un po’, dopo circa 10 minuti la temperatura risulta già gradevole, imbocchiamo il sentiero 651 che sin da subito comincia a caricare le gambe con un bel po’ di tornanti che salgono il fitto bosco…nel frattempo i primi bagliori dell’alba cominciano a fare capolino ad est…
Già salendo la prima parte del sentiero si notano le spettacolari opere belliche della grande guerra, spesso infatti ci si addentra in brevi gallerie che consentivano ai soldati di passare i versanti della montagna senza pericoli….e percorrerle al buio ha molto fascino…
Essendo comunque una simulazione di “gara” cerchiamo di non fermarci mai a parte per qualche rara fotografia, è per questo motivo che oggi le foto saranno un pò più di scarsa qualità , non c’è spazio nello zainetto per la macchina fotografica ma solo del telefono 😀
La salita non molla un secondo…Gabriele sicuramente più allenato fa strada io cerco di stare al passo ma non è semplice ! almeno ci provo…dopo circa 2 ore e mezza siamo nei pressi del piazzale del Principe del Piemonte…è un parcheggio che consente di arrivare in auto e ammirare i resti dei camminamenti che di li a poco percorreremo anche noi..la bellezza del luogo quindi non è visitabile solamente facendo fatica e dislivello ma anche comodamente lasciando l’auto a pochi passi dalle trincee…
Poco dopo il parcheggio ci addentriamo nei primi camminamenti e nelle prime profonde gallerie, dove la torcia frontale è necessaria almeno per vedere bene dove mettere i piedi, ad una ad una le percorriamo in camminata veloce e rimaniamo increduli dall’ampiezza di alcune, dei veri e propri tunnel dove può passarci un bus…incredibile se pensiamo siano state fatte ben più di 100 anni fa…
Dopo le gallerie è la volta della bellissima strada che taglia per qualche centinaio di metri il monte in orizzontale, un camminamento a strapiombo sulla valle….neanche a dirlo con i tempi siamo perfetti e ci gustiamo i primi raggi di sole che lambiscono il versante orientale della montagna…spettacolo unico siamo estasiati dalla luce calda del sole…
Seguiamo i vari camminamenti e gallerie ammirando questo museo a cielo aperto rimanendo affascinati dal paesaggio a valle…la temperatura comincia a scaldarsi fortunatamente anche se assieme al sole arriva anche una leggera brezza…siamo in cima al Cengio ! a metà dell’opera 😀
Dopo una foto in cima seguiamo un sentiero 639 in mezzo al bosco , una mulattiera che dapprima scende dolcemente e poi comincia a diventare parecchio erta in prossimità della “costa del Pra”… caliamo un po’ il ritmo in questo pezzo in quanto le foglie cadute degli alberi hanno creato un soffice manto ai piedi..il fatto però che nasconda tutto alla vista è quanto mai pericoloso e rischia di farci procurare delle pericolose “scavigliate”…finalmente ritorniamo in falso piano e percorriamo tutto il monte in mezza costa seguendo il sentiero che con qualche sali scendi ci fa tornare velocemente a Cogollo…
Che dire di questo breve report…un luogo magico, soprattutto se vissuto ad orari inconsueti, come nel nostro caso…un museo a cielo aperto che fa riflettere, come tutti i resti dei combattimenti della grande guerra…questo luogo mi sento di consigliarlo a tutti , anche a chi non è allenato per un’escursione lunga e d impegnativa come quella affrontata da noi ( ) in quanto come scritto durante l’articolo consente tramite la strada asfaltata di poterlo visitare comodamente anche senza fare troppa fatica…
vi lascio il link del parcheggio che consentirà di visitare il luogo in tutta tranquillità : cliccate qui
per tutti quelli invece che volessero seguire il nostro itinerario vi lascio la traccia gpx comodamente scaricabile dal mio account di Strava
alle prossime !
A N D R E A