Ritorno all’alta quota, salita alla cima dell’Adamello, 3539 metri di scialpinismo, condivisione e natura primordiale…
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Ritorno alle Dolomiti , Tramonto da cima Ombretta e notte al bivacco Dal Bianco…monti pallidi mi mancavate !
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La Capanna Regina Margherita , il rifugio più alto d’Europa, sorge sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa , a 4556 m. sul livello del mare, è un autentico nido d’aquila arroccato come una palafitta in mezzo ad un mare di ghiaccio e roccia… più comunemente chiamata “la Margherita” è tutto sommato un’ascensione semplice, di grande affluenza da parte di migliaia di scalatori che ogni anno salgono lentamente la traccia “autostradale” che si forma sul ghiacciaio ad inizio stagione…ebbene il 2023 viste le condizioni ambientali eccellenti è stato anche il nostro turno…siamo riusciti a salirla in una domenica senza nuvole, fin troppo calda e di farlo in quasi autosufficienza, dormendo una notte in tenda a circa 3500 metri…

L’ambiente d’alta quota è legato fortemente alle condizioni meteo e chiaramente alle condizioni dei ghiacciai , l’anno scorso queste ultime erano assolutamente disastrose, la scarsità di neve primaverile non aveva preservato lo strato di ghiaccio vivo e avventurarsi in certe gite anche se gradate facili, era un rischio che non avevo voglia di correre ( vedi purtroppo la tragedia della Marmolada accaduta sempre in luglio )

Quest’anno invece, complice una buona dose di neve primaverile, la situazione era completamente diversa…il ghiacciaio infatti era in ottime condizioni…verso fine giugno io e Giacomo buttiamo giù l’idea di fare un tentativo…decidiamo che il weekend prescelto sarà la il 7-8-9 luglio…titubante faccio anche un tentativo di chiamare la Capanna Gnifetti e il rifugio Mantova per capire se hanno posto per la notte…sono i punti di partenza ideali per salire alle cime del Rosa da questo versante…ci credo poco anche io mentre chiamo, difatti i gestori mi rispondono che sono assolutamente al completo, non una novità !

Preso atto quindi dell’impossibilità di avere una branda per la notte che si fa ? avevo letto in qualche forum la presenza di alcune piazzole per le tende costruite negli anni dai molti alpinisti nei pressi dei rifugi, quindi dopo esserci documentati optiamo per scegliere questa soluzione…sperando di non patire troppo il freddo 🙂

Certo questa scelta comporterà di avere degli zaini pesanti il primo giorno di salita e “acclimatazione”…ma l’avvicinamento al nostro “campo base” non sarà lungo e ci prenderemo il tempo necessario per “abituarci quanto più possibile alla quota” …quindi riteniamo l’idea una valida alternativa oltre al fatto di aumentarne il lato romantico/avventuroso !

Il programma è semplice, partenza da Padova venerdì sera dopo le 19:00 e arrivo ad Alagna Valsesia, si dorme in auto…l’indomani si salgono gli impianti fino a Punta Indren circa 3300 m. e con calma si sale il sentiero che porta alla morena nei pressi dei rifugi…Domenica mattina/notte sveglia alle 03:00 e risalita del Ghiacciaio del Lys fino alla Margherita fisico permettendo 🙂 🙂 …a seguire ritorno alla base e poi direttamente a Padova… consultando i bollettini , con trepidazione constatiamo che la meteo sembra ottima, sabato nuvoloso e ventoso , ma domenica sole pazzesco…perfetto ! si va...

Tralasciando il viaggio monotono di venerdì sera vi porto subito a sabato mattina, ci svegliamo di buon ora e dopo una veloce colazione siamo agli impianti di Alagna pronti a salire sui tre tronconi di funivia che da 1300 m. catapultano ai 3300 m. Sono le 10:00 quando scendiamo dalla funivia un po’ frastornati dal cambio di quota…Facciamo subito una pausa di circa 30 minuti , dobbiamo abituarci il più possibile all’altitudine quindi ce la prendiamo comoda.

La vista non manca con i primi 4000 ( Punta Giordani, e Piramide Vincent ) proprio davanti a noi…dopo questa piccola pausa decidiamo di cominciare la breve ma esposta salita che ci porterà nei pressi del nostro “campo base” per una notte 🙂

Appena scesi dalla Funivia di Punta Indren si apre il panorama sulla Punta Giordani e sulla Vincent
Giacomo si appresta ad affrontare il sentiero in direzione del nostro “campo base”
la fascia di roccia che divide il versante posizioneremo la tenda proprio qui sopra
qualche passaggio atletico salendo i canaponi

Per fortuna che l’avvicinamento di oggi è corto…gli zaini sono parecchio pesanti…dopo circa un’ora di cammino e poco più di 200 metri di dislivello arriviamo in vista dei rifugi e subito cerchiamo una piazzola libera dove posizionare la nostra tenda.

Incredibile ma vero la troviamo in pochissimo tempo…è perfetta e circolare, con un muretto di pietre a secco spettacolare alto circa un metro perfetto per tagliare il forte vento che sta sferzando il versante della montagna … FANTASTICO…siamo super felici…e che panorama…oltre il tratto esposto del sentiero appena percorso, si apre la vista sull’immensa seraccata del ghiacciaio del Lys con anche i Lyskamm, cime veramente imponenti !

la nostra tenda arancione in buona compagnia sulla morena glaciale con vista sulle Piramide Vincent

E’ pomeriggio, ci dedichiamo alla spettacolare attività ormai dimenticata nella nostra vita quotidiana…il dolce far niente…ci buttiamo in tenda….riposiamo...chiacchieriamo….riposiamo…mangiamo qualcosa…riposiamo…insomma…passiamo qualche ora a godercela di brutto…d’altronde è giusto così.. limitare l’affaticamento del fisico e preservarsi per l’indomani…verso sera facciamo anche un salto al vicino rifugio Mantova distante un quarto d’ora a piedi per concederci una buona birra…dopodiché ci dirigiamo nuovamente alla tenda per preparare la cena.

sul far della sera verso i Castore e i Lyskamm
sguardo al Lyskamm occidentale
ultima luce sulla Vincent
giochi di luce al tramonto

Ci corichiamo all’interno dei sacchi a pelo poco dopo il tramonto verso le 21:00, il vento fortunatamente si è placato , si sta decisamente bene e in men che no si dica prendiamo sonno.

Le poche ore di riposo però scorrono velocemente…alle 03:00 la sveglia suona e noi un po’ frastornati ci alziamo e cominciamo a fare colazione con un bel thè caldo sotto ad una notte stellata meravigliosa…la giornata della cima è appena iniziata…

Mettiamo fisicamente i piedi sul ghiacciaio alle 04:00 di mattina in punto, con le prime luci delle torce frontali che escono dai rifugi…noi fortunatamente siamo tra le prime cordate ad affrontare la salita…dietro di noi un fiume di gente ci segue a breve distanza. 🙂

il ghiacciaio costellato di alpinisti

Saliamo regolari le rampe di ghiaccio costeggiando la parete della Vincent, poi con lentezza ci dirigiamo verso il Colle del Lys, un ampio pianoro che fa da incrocio per vari itinerari di salita alle cime circostanti…la monotonia della prima parte di ghiacciaio viene ripagata da un’alba spettacolare ! Comincia la danza dei colori con la cintura di Venere e il Monte Bianco sullo sfondo, poi i primi raggi di sole proiettano l’ombra del massiccio del Rosa verso la pianura , ed infine la luce calda colora le cime tutto attorno a noi…l’alba ad alta quota ha sempre un sapore di magico…quasi da altro mondo…extraterrestre !

Naso del Lyskamm sulla destra e la cintura di Venere , in lontananza il Monte Bianco
Quasi al colle del Lys
primi raggi del sole e l’ombra del Rosa si staglia all’orizzonte
al colle del Lys il panorama si apre…da sinistra : Punta Dofour, Punta Zumstein , Punta Gnifetti

Arrivati al Colle del Lys ci fermiamo per riposare nuovamente , ammirando le impavide cordate che si apprestano a salire le creste affilate dei Lyskamm , finalmente vediamo a “portata di gamba” l’obiettivo ma sappiamo che ci sarà ancora una buona ora di cammino e di fatica da affrontare…da qui la traccia scende per circa 100 metri costeggiando dei seracchi veramente immensi, che sembrano piccoli fino a quando non ci sei sotto, quando sei vicino ti rendi conto che sono dei condomini di ghiaccio sopra la tua testa…nel frattempo fa capolino il “Nobile Scoglio”…il Cervino…è sempre una meraviglia per gli occhi vedere questa piramide perfetta…in compagnia poi dei Giganti della Corona Imperiale svizzera : Dent Blanche, Obergabelhorn, Zinalrothorn, Weisshorn, nomi che fanno sognare qualsiasi amante delle alte quote…e sono li davanti a noi…quasi a formare un quadro, senza una nuvola in cielo…spettacolo assoluto !

Lyskamm con la parete nord in vista e dietro le quinte : Cervino e Dent Blance…spettacolo
luoghi di straordinaria bellezza

Siamo nei pressi del Colle Gnifetti oramai, la cima è vicina sebbene dobbiamo giocoforza fermarci di tanto in tanto costretti dal cuore che pompa all’impazzata per via dell’alta quota. Dopo un’ultima pausa ci diamo dentro per lo trappo finale e arriviamo alla Capanna Margherita alle 08:00… 4 ore in tutto è una tempistica di ottimo rispetto !

ultimo strappetto verso il rifugio
Vista verso il colle Gnifetti, la Punta Dofour , Nordend e i giganti del Vallese dietro le quinte
in cima !

Felicissimi , ci gustiamo per qualche minuto il paesaggio che merita veramente una contemplazione quasi spirituale…rimaniamo in cima per circa 15 minuti poi decidiamo che è ora di scendere, vorremmo concatenare altre cime nei paraggi e quindi decidiamo di scendere anche perchè la via del ritorno sarà veramente lunga !

Ritornati al colle Gnifetti vediamo un fiume di gente che sale in fila indiana…siamo felici di essere partiti presto questa mattina , abbiamo evitato la “ressa” ! scendiamo di nuovo fino al colle del Lys ma vista l’ora ( abbiamo ancora la tenda montata e dobbiamo dismettere il “campo base” ) decidiamo di fare in discesa una piccola deviazione al Bivacco Giordano e alla statua del Cristo delle Vette, posti sul Balmenhorn una cima secondaria che però data la sua posizione centralissima come un’isola nell’oceano vale la pena di salire…e così facciamo…una piccola arrampicata aiutata da dei gradini metallici e siamo sulla nostra seconda cima di giornata, anche se ahimè non considerata effettivamente un 4000 ufficiale 🙁 peccato… 🙂

seracchi in discesa
ghiaccio e luna
sul Balmenhorn con la Piramide Vincent di fronte a noi

Da qui in poi è solo , finalmente , discesa…riprendiamo la traccia e con un caldo veramente importante percorriamo i pochi chilometri di ghiacciaio che ci separano dalla tenda…dove arriviamo alle 12:00 in perfetta tabella di marcia….siamo stanchi ma appagati, le difficoltà e soprattutto i pericoli sono ormai alle spalle , i panorami, la bellezza di questi ghiacciai e delle cime tutto attorno rimarranno con noi per sempre !

alle prossime avventure !

A N D R E A

Qualche nota tecnica :

  • Dormire in tenda a 3500 m. come nel nostro caso può essere fantastico o può trasformarsi in un’odissea se non adeguatamente equipaggiati, ovvio è salire con sacchi a pelo e materiale invernale…anche in piena estate…noi avevamo un sacco a pelo confort -8°. ( giusto per essere chiari )
  • La Capanna Marghrita è un’ascensione facile…ma come detto dipende molto dalle condizioni meteo e glaciali…se non opportunamente preparati affidatevi alle Guide Alpine.
  • I rifugi sono sempre molto affollati, per trovare posto bisogna contattarli molte settimane prima dell’eventuale ascensione…e sperare poi nella meteo…il fatto di bivaccare in tenda regala una grande libertà che però comporta più sbattimenti , vedi il punto iniziale , oltretutto zaini pesanti , tutto il mangiare , il vestiario , il materiale tecnico ecc. ecc. ecc. … 🙂 fate voi !